Questo articolo è disponibile anche in: Italiano Tedesco

Carissimo, 
rispondo dopo ogni tua domanda in grassetto.

Salve Padre Angelo,
La saluto cordialmente e La ringrazio per il lavoro che svolge, molto utile in questi tempi!
sono molto confuso sul tema delle Indulgenze e vorrei un po’ di chiarezza.
1) quando ottengo un indulgenza plenaria la ottengo fino a quando non commetto qualche peccato oppure ha una durata breve e deve essere riacquistata?

L’indulgenza ha valore rettroattivo: cancella il debito della pena temporale. Questo suo effetto rimane per sempre.
Dopo aver acquisito l’indulgenza plenaria, il debito della pena temporale inizia da zero.

2) si dice che per ottenere l’indulgenza oltre alla confessione e la comunione ed alle preghiere previste dal sommo pontefice serva anche un’opera, ecco vorrei sapere in cosa consiste questa opera.

L’opera viene indicata volta per volta dall’autorità della Chiesa a seconda delle determinazioni per acquistare l’indulgenza plenaria. Può consistere ad esempio in mezz’ora di adorazione davanti al SS. Sacramento, nella recita del Santo Rosario in un oratorio oppure in famiglia, ecc….

3) si dice che la confessione conceda più indulgenze plenarie ma vorrei sapere quante sono esattamente? perché ogni volta che mi confesso, dato che ho a disposizione più indulgenze, vorrei lucrarle per i miei parenti che forse sono in purgatorio oltre che per me stesso.

Secondo la determinazione dell’Autorità della Chiesa non si può prendere più di un’indulgenza plenaria al giorno.
La confessione frequente, ad esempio quella fatta almeno ogni quindici giorni, permette di prendere l’indulgenza plenaria ogni giorno.

4) mi ricollego alle anime sante del purgatorio: come si lucra durante la confessione un’indulgenza per una persona cara? devo dire qualcosa al sacerdote o posso soltanto dirla mentalmente? o bisogna fare qualcos’altro?

Non sei tenuto a dire al Sacerdote che ti confessi anche per prendere l’indulgenza. Questo non appartiene alla materia della confessione, la quale obbliga a dire i propri peccati, non a svelare le buone intenzioni.

5) mi è stata consegnata una preghiera dal nome “Augusta Regina” che recitandola si ottiene l’indulgenza plenaria per 300 giorni, per tenere questa indulgenza per tutti quei giorni è necessario non commettere peccati gravi e/o veniali oppure bisogna confessarsi e comunicarsi spesso?

La preghiera che ti è stata presentata non può avere la dicituraindulgenza plenaria per 300 giorni”. Essendo di 300 giorni è un’indulgenza parziale e non plenaria.
Paolo VI ha abolito l’indicazione dei giorni di indulgenza e ha decretato che le indulgenze vengano classificate semplicemente così: plenarie o parziali. Le parziali sono senza determinazioni di giorni.
Ora per le indulgenze plenarie  viene sempre richiesta la confessione e la Comunione almeno nell’arco di qualche giorno.
Questo invece non è richiesto per le indulgenze parziali.
Devo aggiungere anche per ottenere l’indulgenza plenaria, oltre l’opera richiesta, è necessario il ripudio del peccato, il proposito di non commetterne mai più  e il ripudio di qualunque affetto verso il peccato.
Questo forse è il punto più difficile, ma senza dubbio è il più alto e il più santificante.
Nel dare l’indulgenza plenaria la Chiesa, oltre alla remissione della pena temporale, mira soprattutto a questo.

6) un’ultima cosa, mi potrebbe spiegare gentilmente la differenza tra la grazia e l’indulgenza?
Quando parliamo di grazia intendiamo comunemente la grazia santificante, che è quello splendore spirituale di ordine divino con cui Dio purifica e santifica la nostra anima, rendendola degna della sua abitazione personale.
Questa grazia, come vedi è distinta dalle grazie che riceviamo. Questi sono beni , talvolta anche di ordine temporale, chiesti al Signore e ottenuti dalla sua benevolenza.
L’indulgenza invece è la remissione della pena che rimane ancora da scontare in seguito ai peccati commessi, sebbene confessati.
Anche dopo la confessione infatti rimangono in noi quei germi o inclinazioni al peccato che precedentemente ci avevano fatto cadere.
Vengono chiamati anche scorie o reliquie del peccato.
La Sacra Scrittura ricorda che nulla d’impuro può entrare in Paradiso (Ap 21,27). Per questo è necessaria la purificazione. E l’opera indulgenziata abbrevia o rimedia del tutto la purificazione che si dovrebbe fare in Purgatorio.

La ringrazio moltissimo e la saluto cordialmente,
Marco

Ricambio il saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo


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