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Quesito
Caro Padre Angelo,
come posso scoprire la mia vocazione?
Di certo mi sento chiamato a donarmi tutto a Gesù, ma nella Chiesa ci sono tante strade e tanti carismi. Ognuno è bello ed ognuno è specifico. Come faccio a capire qual è la mia strada?
Grazie anticipatamente per la vostra risposta e vi ricordo nella preghiera.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono molto contento che tu abbia scoperto che il Signore ti ha chiamato a donarti a lui totalmente e che hai risposto generosamente.
Sono contento che il Signore sia passato accanto a te, che abbia alitato su di te il suo profumo, come ha fatto un giorno con sant’Agostino, e che adesso tu aneli a stare con Lui.
Non ti poteva capitare grazia più grande.
2. Se sei certo della chiamata in generale, non sai invece quale sia la strada specifica.
Credo che il Signore non tarderà molto a fartela scoprire.
3. Ti porto alcune esperienze.
Il p. Marie-Joseph Lagrange, che divenne poi il fondatore dell’Ècole biblique di Gerusalemme e del quale è in corso il processo di beatificazione, nelle sue note personali parlando della sua vocazione dice che si è manifestata in due momenti.
Il primo quando fece la prima Comunione all’età di 11 anni.
Quella chiamata era certa in se stessa, ma non ancora chiara nella via specifica da seguire. Un pò come sta accadendo in te in questo momento.
All’età di 15 anni, nel giorno dell’annunciazione (il 25 marzo) sentì la chiamata precisa all’Ordine domenicano.
E l’occasione fu davvero singolare. Ecco che cosa scrive: “Da quando avevo letto le Conférences de Notre-Dame e la Vie de saint Dominique (del p. Lacordaire), l’ideale domenicano dominava il mio pensiero.
Mi ero consacrato a san Domenico non tanto dopo la lettura dell’opera [di Lacordaire], ma perché ero stato sedotto dall’immagine radiosa del santo rappresentata nell’Incoronazione della Vergine dal beato Angelico di Fiesole.
Non avevo dubbi sull’esattezza di questo ritratto: rappresentava infatti l’ideale della visione adorante di un’anima pura.
Molto prima di entrare nel suo Ordine, ero suo figlio, lo pregavo tutti i giorni”.
Sentiva pertanto un’attrazione verso l’Ordine di san Domenico. Lo pregava tutti i giorni e ad un certo momento San Domenico l’ha preso per mano e gli ha fatto sentire interiormente che quella era la sua strada.
4. La seconda testimonianza è quella di Madre Teresa di Calcutta. Da ragazza voleva sapere se il suo desiderio di andare in India fosse un segno della sua vocazione a farsi suora in quel lontano paese. Il direttore spirituale che la seguiva le disse: “Se pensandoti in India come Suora ti senti contenta e come realizzata prendilo come un segno della tua vocazione”. E fece proprio così.
Entrò in una congregazione di Suore che operavano in India. Arrivata là e giunta anche ad essere preside di una scuola, il Signore le manifestò anche attraverso la voce personale del Papa un suo nuovo disegno.
5. Quello della contentezza è un segno molto grande: sta a significare che si sente una determinata strada come fatta per la propria misura.
Aveva ragione quel grande domenicano che è stato il p. Sertillange a dire che “la vocazione è quello che uno è”. È ciò per cui uno si sente fatto.
Non si tratta di alienarsi, ma di realizzarsi.
La vocazione quindi emerge da ciò che ognuno di noi è con i suoi talenti e le sue inclinazioni tanto nell’ordine della natura come in quello della grazia.
Ti assicuro la mia preghiera e anche la preghiera di un mio confratello, di cui ho sperimentato la particolare potenza perché la sa accompagnare con i sacrifici e col digiuno. Ho visto che il Signore lo esaudisce sempre.
Intanto ti saluto cordialmente e ti benedico.
Padre Angelo