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sacerdote (c. 1180- 1220) memoria facoltativa 12 febbraio

Beato Reginaldo d'Orleans

Professore di Diritto all’università di Parigi e decano della collegiata di Saint-Aignan, Reginaldo di  Saint-Gilles scese nel 1218 al seguito del vescovo di Orléans a Roma per recarsi in Terra-Santa. Nella Città eterna venne in contatto con il cardinale Ugolino (futuro Gregorio IX) e tramite questi con san Domenico. Il messaggio di povertà evangelica realizzato così integralmente nel nuovo Ordine dei Predicatori ebbè profonde ripercussioni sull’animo insoddisfatto di Reginaldo; uomo dall’intelligenza aperta ai problemi religiosi del suo tempo e del suo paese (la Francia meridionale), egli avvertiva un certo rimorso lo stridente contrasto tra la sua raffinata vita, tra la sua attività amministrativa e l’accorato appello lanciato alcuni anni prima (1215) dal IV Concilio Lateranense. A Roma il brillante decano di Saint-Aignan cadde ammalato e fu sul punto di morire. Prima la visita di san Domenico (che “lo invitò a seguire la povertà di Cristo e ad entrare nell’Ordine”), poi la guarigione e la miracolosa apparizione della Vergine (“che gli mostrò l’abito completo dell’Ordine”) vinsero ogni resistenza Reginaldo promise che, ritornato dalla Palestina, avrebbe militato tra i Predicatori.

Nel dicembre del 1218, infatti, Domenico lo inviava a Bologna come suo vicario. Reginaldo, pienamente a suo agio in quella città studentesca, trasferì la comunità primitiva a San Niccolò delle Vigne e attrasse all’Ordine con il fascino irresistibile della sua eloquenza allievi e docenti universitari.

Ma un altro convento stava attraversando momenti difficili: Saint-Jacques di Parigi. E sul finire del 1279.

Reginaldo, per ordine, del Fondatore, parte per quella nuova missione. Si ripete il fenomeno di Bologna: la comunità domenicana, prima quasi sconosciuta, assurge immediatamente a grande notorietà e la calda eloquenza dell’ex-professore induce a entrare nell’Ordine elementi qualificati.

Ma a poche settimane dal suo arrivo a Parigi, verso il 12 febbraio 1220, Reginaldo muore. La notizia lascia affranto il Fondatore, soltanto lo consola sapere che Reginaldo (entrato nell’Ordine nemmeno da due-anni) è morto col sorriso sulle labbra, ripetendo la sua gioia di aver abbracciato la povertà degli Apostoli. A un confratello che gli aveva chiesto un giorno se gli fosse costato sottoporsi all’austera disciplina dell’Ordine, aveva risposto umilmente: “Credo di non essermi fatto alcun merito vivendo in quest’Ordine, perché vi ho sempre trovato troppa gioia”. E della predicazione di lui, il beato Giordano scrisse: “La sua eloquenza era infuocata e la sua parola, come fiaccola ardente. infiammava l’animo degli ascoltatori, ben pochi avevano il cuore così indurito da resistere al calore di quel fuoco. Pareva un secondo Elia”. Reginaldo fu sepolto a Parigi nel cimitero benedettino di Notre-Dame-des-Champs.

Pio IX l’8 luglio 1875 ne confermò il culto.