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vescovo (c. 1180 – 1244) – 2 settembre

Nel 1217, S. Domenico (8 ago.) si recò a Bergamo per reclutare nuovi membri per l’ordine: i primi a offrirsi volontari e a ricevere l’abito monastico furono Guala Romanoni, che aveva già trent’anni, e suo fratello Ruggero. Guala, dal nome di origine lombarda, nacque in una famiglia nobile, secondo i suoi biografi, nel 1180 circa, ed era già sacerdote quando incontrò Domenico, probabilmente canonico della cattedrale, che viveva seguendo una regola. Non era una situazione felice perché la congregazione con cui viveva era il risultato fallimentare della fusione dei due stili di vita, perciò il reclutamento di Domenico giunse al momento giusto. Dopo aver aderito, Guala proseguì assieme a Domenico per Bologna, con l’intenzione di fondare un convento, poi si raggiunsero Brescia, dove Domenico, che chiaramente apprezzava la sua saggezza ed esperienza, presto lo nominò priore.

Guala era ancora priore a Brescia il 6 agosto 1221, quando Domenico fu colpito dall’ultima malattia, e mentre stava pregando nella chiesa perché quest’ultimo guarisse, ebbe una visione, o fece un sogno, in cui vide due scale che scendevano dal cielo: su una vi era Cristo e sull’altra Maria, in compagnia degli angeli, e ai piedi vi era una figura vestita con l’abito domenicano, con il volto coperto dal cappuccio, come in caso di sepoltura.

Alla fine le scale furono tirate su, e il domenicano fu portato dagli angeli ai piedi di Cristo. Comprendendo il significato di questa visione, Guala si recò il più in fretta possibile a Bologna, ma apprese che Domenico era morto proprio nel momento in cui aveva avuto il sogno. Si fa riferimento a questo evento nella terza antifona per le laudi dell’Ufficio di S. Domenico: Scala cado prominens fratri revelatur, per quam pater transiens sursum ferebatur (A un fratello comparve una visione di una scala sospesa dal cielo, con cui il nostro padre morente fu portato in cielo).

Quando questa laude fu cantata per la prima volta, dopo la canonizzazione di S. Domenica nel 1234, Guala era presente nel coro del convento a Bologna, e la intonò personalmente.

Le sue notevoli doti personali, oltre all’abilità come predicatore e amministratore, erano state nel frattempo riconosciute sia dentro che fuori dell’ordine, e così fu inviato da San Domenico a fondare il convento di Brescia di cui divenne primo priore, mentre nel 1229 Gregorio IX promosse Guala alla sede vescovile di Brescia, affidandogli una larga attività diplomatico-religiosa, come legato pontificio, in un ambiente infestato dall’eresia e sconvolto dalle fazioni politiche.

Condusse, pur tra vivaci ostilità, un’intensa opera di pacificazione. Concluse i suoi giorni nel monastero vallombrosano di Astino (Bergamo), dove si era volontariamente ritirato nel 1239. Morì il 3 settembre 1244 e Pio IX il 1° ottobre 1868 ne confermò il culto. Dal 1896 le reliquie del Beato Guala sono conservate nel monastero domenicano di Matris Domini di Bergamo.