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Sacerdote (1291-1341)

Nacque nel 1291 in una ricca famiglia di Santa Coloma de Farners. Compì gli studi nel vicino monastero agostiniano di Sant Pere Cercada, da cui fu inviato a Gerona per lo studio delle arti liberali. Per pagarsi la retta, dava lezioni private in città e tra i suoi alunni figurava Pedro Sierra, che sarebbe diventato un giurista di fama.

A Gerona, Dalmazio entrò in contatto con i domenicani, presso il loro Capitolo generale. Nel 1308 andò a Montpellier per studiare logica. Nel 1310 tornò a Gerona per insegnare nel monastero di San Domenico, dove proseguì gli studi di logica e teologia. Nel 1314 andò a Valencia per studiare filosofia, in seguito a Barcellona e nuovamente Montpellier. Conseguì così il titolo di Dottore in teologia. Nel frattempo aveva già insegnato logica in altri monasteri domenicani – a Castelló d’Empúries, Tarragona, La Seu d’Urgell e Cervera.

Fu, quindi, professore, predicatore, maestro dei novizi. Si distinse sempre per il suo amore al silenzio ed alla solitudine; i suoi contemporanei lo denominarono “il frate che parla con l’Angelo”. La severa austerità di vita e lo spirito di orazione resero molto efficace la sua intercessione davanti al Signore: per questo, ancora vivente, i fedeli ed i religiosi lo consideravano santo. Ebbe particolare devozione per Maria Maddalena, di cui visitò il sacro Speco, presso Marsiglia, provando grande attrazione per quella vita penitente, cosicchè ritornato nel suo convento di Gerona, si costruì da solo una caverna nel giardino e vi si ritirò da solo a praticare la vita eremitica, uscendo dall’isolamento solo per la celebrazione eucaristica e per gli atti comuni della vita conventuale. E’ un caso di anacoretismo nella stessa struttura domenicana.

Distinguendosi per la stretta osservanza della regola dell’ordine, Dalmazio preferiva comunque la vita contemplativa all’apostolato, in realtà, e coglieva ogni occasione per ritirarsi in preghiera e fare penitenza. Dimostrò grande austerità e praticò voto di digiuno, in particolare negli ultimi quattro anni della sua vita. Nel 1336 ottenne il permesso di ritirarsi a vita eremitica nella grotta di San Maddalena, a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume (Provenza). Dopo alcuni mesi, venne reclamato a Gerona. Si ritirò nuovamente in una grotta nei pressi del monastero di Gerona, dove morì a 50 anni il 24 settembre 1341 dopo aver patito volontari stenti.

Il suo culto fu confermato da Innocenzo XIII, il 13 agosto 1721.