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Vergine, laica domenicana (c. 1445-1503) – memoria 13 ottobre

Beata Maddalena Panattieri, Terziaria domenicana nasce e vive per tutta la vita a Trino, al confine tra Lombardia e Piemonte; entra nel convento domenicano, aperto da poco tempo, e prende a modello santa Caterina da Siena.

Divenuta membro del Terz’ordine domenicano, fece voto di celibato e si unì a ún gruppo di donne terziarie che consacrarono la loro vita alle opere di carità e alla preghiera. La sua fama si sparse presto nella città, dove accudiva con grande amore i poveri e i bambini, offrendo preghiere e penitenze per la conversione dei peccatori.

Particolarmente preoccupata per gli usurai, li ammoniva e riprendeva pubblicamente. Contemporaneamente la sua vita spirituale si andava dilatando, fino a raggiungere le vette della preghiera contemplativa, sperimentando di frequente visioni estatiche.

A causa della notorietà raggiunta, le fu affidato l’incarico di tenere alcune meditazioni per donne e bambini in una cappella adiacente alla chiesa domenicana, ma riscosse un tale successo che cominciarono a partecipare a questi incontri anche sacerdoti e religiosi; perfino i novizi domenicani venivano mandati ad ascoltarla. Con persuasiva eloquenza esortava alla pratica della vita cristiana inducendo al pentimento anime inveterate nel vizio. Insieme ad alcune discepole, attratte dalla sua fama di santità, intraprese una forma di austera vita comune. Per opera di lei, la riforma avviata dal Beato Raimondo si affermò nel convento di Trino. La sua memoria rimane vivissima nella città che la venera come speciale patrona. Morì il 13 ottobre 1503. Il suo  corpo, sepolto nella chiesa conventuale, fu subito oggetto di molta venerazione; nascosto nel secolo XVII nel vicino oratorio di San Pietro Martire fu rinvenuto nel 1964, e, nel 1970, con l’autorizzazione della Santa Sede, venne solennemente ricollocato nella chiesa.

Leone XII ne ha confermato il culto il 26 settembre 1827.

È stato scritto che la sua vita «fu decisamente poco avventurosa e risparmiata da ogni tipo di contraddizione esterna e di persecuzione» Ma questa beata offre un ottimo esempio della semplice esigenza cristiana di portare avanti nel modo più generoso possibile i compiti ordinari presenti nella propria vita.

Ella è inoltre testimone dello spirito riformatore che influenzò la Chiesa alla fine del xv secolo e che a volte fu più evidente tra i laici che tra i chierici.