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I Domenicani sotto il manto della Madonna

Orsù dunque avvocata nostra rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi

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10 052023

Sant’Antonino

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Vescovo (1389-1459)

Nato a Firenze nel 1389 Antonino Pierozzi sentì nascere la sua vocazione domenicana all’ascolto del noto predicatore e riformatore Giovanni Dominici, ma se ne distaccò poi per l’eccessivo antiumanesimo e spirito antiscientifico del Dominici stesso. Dopo il noviziato a Cortona (1405) sotto la guida del beato Lorenzo da Ripafratta, fu assegnato al convento di Fiesole. Nel 1409, a seguito della scelta del governo fiorentino di aderire al concilio di Pisa, mettendo così fuorilegge le due precedenti obbedienze, con gli altri domenicani di Fiesole (col Dominici fedeli a Gregorio XII) si rifugiò a Foligno. Era priore a Cortona (1420) quando gli arrise il successo con lo scritto Confessionale (l’utilità pratica, e soprattutto il buon senso, è forse il motivo di tanto successo e delle tante edizioni che ebbe molto presto. Mentre, i numerosi riassunti in lingua volgare, specialmente ad uso dei confessori e dei penitenti, presentano qualche dubbio sulla parte avuta o meno da S. Antonino nella loro redazione), che fu tanto apprezzato che molti conventi della Provincia Lombarda lo vollero priore. Ed in tale veste lo si ritrova alla Minerva di Roma, a S. Pietro Martire a Napoli, come pure a Gaeta e Siena. Nel 1433 divenne vicario generale della congregazione lombarda riformata. Nel 1436 ottenne da Cosma e Lorenzo dei Medici il convento di S. Marco di Firenze, di cui fu anche priore (1439-1444). Era vicario della congregazione toscana quando il papa Eugenio IV lo nominò arcivescovo di Firenze (marzo 1446). Cominciava così un periodo diverso della sua vita, quello del pastore tutto dedito al suo gregge, sia dal punto di vista materiale (assistenza ai poveri) che spirituale (visita a chiese e riforma morale del clero). Le sue quaresime erano improntate al tentativo di scuotere il clero e suscitare il riconoscimento dei propri peccati in vista di una salutare penitenza. Ma, nonostante questo suo impegno per la riforma del clero, non poté evitare l’impegno civico, come alcune ambascerie a nome del popolo fiorentino, presso il papa Callisto III (1455), e presso Pio II (1458).

Ancora vivo fu chiamato Antonino dei consigli.

Morì il 2 maggio 1459, e fu canonizzato il 31 maggio 1523.

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25 122024

Io ho sempre pensato che Maria e Giuseppe si amassero veramente e pienamente, e in origine volessero donarsi completamente l’uno all’altra nel sacro vincolo del matrimonio

by |25 Dicembre 2024|Evidenza prima pagina, Evidenza sacerdote, Un sacerdote risponde - Teologia dogmatica - Mariologia|

Quesito Caro padre Angelo, inizio salutandola con affetto in Cristo e la ringrazio per il servizio che svolge con il sito.(…).Proseguo scusandomi per questo messaggio

In evidenza spiritualità domenicana

Presentiamo ai nostri lettori il progetto “Edizioni Amici Domenicani”.

Le Edizioni vogliono essere la continuazione, con il mezzo della carta stampata, degli intenti di questo sito internet: diffondere, attraverso la predicazione, la conoscenza della Fede cristiana, nella carità della verità.

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P. Angelo Bellon, op
San Tommaso e il tomismo: La persona e l’organismo soprannaturale

Questo testo è stato preparato per ricordare il settimo centenario della canonizzazione di San Tommaso avvenuta ad Avignone il 18 luglio 1323 per opera di Giovanni XXII, il 750º della morte (1274) e l’ottavo centenario della nascita (1225).

Dopo aver esposto un profilo biografico di San Tommaso, vengono messi in evidenza i principali elementi del suo pensiero alla luce del magistero della Chiesa. Tra questi emerge la dignità della persona umana voluta da Dio per se stessa e non in funzione di qualcosa d’altro. Segue l’esposizione sulla necessità delle virtù teologali e delle virtù morali in ordine al fine soprannaturale dell’uomo.

Il volume è disponibile anche con rilegatura rigida, oltre che nella tradizionale brossura.

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